di Joshua Oppenheimer — Danimarca, Irlanda, Germania, Italia, Gran Bretagna, USA, Svezia, 2024, 148 minuti
Drammatico, Fantascienza, Musical
Con Tilda Swinton, George MacKay, Moses Ingram, Bronagh Gallagher, Tim McInnerny.
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Trama
Anni dopo una catastrofe climatica che ha estinto la vita sulla Terra, una famiglia di ex capitani d'industria vive ancora nel bunker sotterraneo dentro il quale si è rifugiata per sopravvivere. In un ambiente elegante e confortevole, la Madre, il Padre, un'amica di famiglia, il maggiordomo, il medico e una cameriera si occupano principalmente dell'educazione del Figlio, che ha una ventina d'anni e non ha mai conosciuto la vita di prima. L'arrivo di una ragazza da fuori, sopravvissuta al tentativo della sua famiglia di raggiungere il bunker, porta scompiglio. Il Figlio comincia a fare domande ai genitori sul senso della loro vita e sulle loro responsabilità nel disastro. Come difendere, dunque, un mondo strenuamente costruito?
Recensione
Joshua Oppenheimer, autore di uno dei documentari più scioccanti degli anni Duemila (L'atto di uccidere), esordisce nel cinema di finzione con un musical che immagina un'umanità oltre la fine del mondo, condannata a vivere senza prospettive.
The End è l'ennesimo prodotto di una società che sa pensare a sé stessa solamente nei termini di una continua, ormai stucchevole distopia. Come ha dichiarato il suo regista, nasce soprattutto dall'esperienza collettiva del lockdown dovuto alla pandemia di COVID e s'interroga sull'ossessione tutta contemporanea per la sicurezza, per la salvaguardia dei privilegi, mostrando personaggi che hanno rimosso traumi e responsabilità in nome della sopravvivenza. La sua particolarità più evidente è quella di essere un musical in stile Broadway: le canzoni scritte dallo stesso Oppenheimer e musicate da Joshua Schmidt (compositore all'esordio nel cinema) sono eseguite dagli interpreti senza essere cantate ma piuttosto recitate. Tilda Swinton è la Madre, ex ballerina che tiene più di ogni cosa alla conservazione del suo mondo chiuso e in costante pericolo («Ogni macchia che ignoriamo è il segno della nostra resa», dice spiegando la pignoleria con cui cura l'ordine della casa e rende ogni giorno uguale a quello precedente); Michael Shannon è l'ex patriarca che ammette di aver contribuito al surriscaldamento globale, ma che al Figlio (George MacKay) a cui fa scrivere la sua biografia nasconde i propri misfatti; il Figlio, dal canto suo, non si è mai affacciato alla vita o alla natura, la morte la conosce solo dai racconti delle poche persone che ha mai conosciuto (l'amica della madre, ad esempio, che ha perso il marito per malattia) e quando incontra l'altro sesso, nella forma della Ragazza (Moses Ingram), se ne innamora senza attrazione sessuale e solo come atto di conoscenza. I personaggi chiave del film rimangono significativamente senza nome, come a indicare una condizione universale dell'essere umano o, letteralmente, le ultime persone esistenti sulla Terra: non tanto, o non solo, gli unici sopravvissuti, ma quelli che hanno fatto di tutto per essere gli unici a sopravvivere. L'assenza di una colpa o la sua rimozione da parte degli adulti - che anni prima hanno chiuso ad altri possibili ospiti le porte del loro rifugio sotterraneo, e non se ne sono mai pentiti (e se hanno incubi notturni fanno finta di niente) - e all'opposto la nascita di una coscienza diversa nei giovani (soprattutto nel Figlio, grazie alla presenza della Ragazza) segnano i due poli del conflitto generazione alla base di The End.