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Rassegna di Qualità - Giovedì 23 e Venerdì 24 Ottobre

Come ti muovi, sbagli

di Gianni Di Gregorio — Italia, 2025, 97 minuti
Commedia

Con Gianni Di Gregorio, Greta Scarano, Tom Wlaschiha, Anna Losano, Pietro Serpi.

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Trama

Un ex professore di liceo trascorre gli anni della pensione nella sua grande casa vuota, spesso sonnecchiando sul divano, e scansando accuratamente ogni imprevisto. Dopo le dipartite della moglie, che non c'è più, e della figlia Sofia, che vive in Germania, ha scelto di vivere serenamente da solo, evitando anche le velate proposte della piacente amica Giovanna. Ma improvvisamente Sofia piomba a Roma dalla Germania con i due figli Olga e Tommaso perché il marito tedesco Helmut l'ha tradita. Figlia e nipoti si piazzano in casa del professore ponendo fine alla sua quiete, e lui si ritroverà coinvolto a tempo pieno nella gestione di Olga e Tommaso, dato che Sofia da un lato studia per assicurarsi un nuovo lavoro, dall'altro incontra una serie di uomini nella speranza che le facciano dimenticare il fedifrago Helmut. Il quale, pentito, decide di raggiungere a piedi Roma dalla Germania, intraprendendo un percorso di espiazione nella speranza di ottenere il perdono della moglie.

Per capire il senso profondo di Come ti muovi sbagli, sesta regia di Gianni Di Gregorio e terza cosceneggiatura insieme a Marco Pettenello, bisogna partire proprio dal titolo, e arrivare con pazienza fino alla fine.

Recensione

Perché il titolo enuncia il problema al centro non solo della trama, ma della nostra vita di esseri umani fallibili, e perché, come nei precedenti film di Di Gregorio e Pettenello Lontano lontano e Astolfo, solo in fondo ci rendiamo conto che l'apparente favoletta leggera ha un doppiofondo grave (ma per fortuna non greve) e un retrogusto doloroso.

Come ti muovi sbagli è una parabola sulla fragilità, a cominciare da quella del protagonista che si illude di potersi chiamare fuori dalla vita e le sue grane, per continuare con quella di Sofia che crede di poter rimpiazzare il marito e scopre che gli uomini sui coetanei sono inconsistenti e vacui, e finire con quella di Helmut, il cui atto di debolezza non a caso è l'incipit del film, e la cui onesta disamina del perché una persona ceda alle tentazioni, pur intuendone le conseguenze, costituisce il dialogo più significativo della storia.